Vendite USA Q1: per IDC Apple supera Acer al quarto posto
14/04/2011 07:00 CET
Le vendite di computer sono inaspettatamente in calo dopo il “terremoto-tablet”, ma l’azienda di Cupertino sembra avere ancora il vento in poppa. Ora si spiega in modo chiaro cos’è successo ad Acer.
In nottata sia Gartner che IDC hanno, come consuetudine, pubblicato i dati preliminari delle vendite di computer per il primo trimestre solare del 2011. Attendendo i dati reali che, per lo meno Apple, saranno svelati ufficialmente solo mercoledì prossimo.
Ci sono le solite discordanze ma, almeno su un fatto le analisi hanno la stessa visione: le vendite di PC sono a sorpresa in calo. L’iPad 2 è visto ancora come il “colpevole”, ma le vendite dei Mac non subiscono rallentamenti, anzi, assieme a quelle di Lenovo e Toshiba. Grandi perdite per Acer adesso che sembra terminato il fuoco di paglia dei netbook, si capisce quindi il perché del licenziamento di Gianfranco Lanci da CEO dell’azienda taiwanese, visto che in USA (per IDC) il marchio verde (appena ridisegnato) cede il passo ad Apple con la quarta posizione in classifica.
In USA c’è un unico ribaltamento delle posizioni nella top 5 e lo segnala IDC: Apple sorpassa Acer dal quinto al quarto posto grazie ad un aumento delle vendite dei Mac del 9,6%, mentre l’azienda asiatica tracolla del 42,1%. Decisamente meno drammatici i numeri mostrati da Gartner, che vede sempre al terzo posto Acer (con un calo del 24,9%) mentre Apple migliora più di tutti con +18,9%, pur restano al quinto posto. Per Apple hanno inciso positivamente i rinnovi dei laptop. Secondo Gartner le vendite di computer nel Q1 in USA sono calate del 6,1%, mentre per IDC del 10,7%, ovvero da 1 a 2 milioni di unità in meno.
STATI UNITI Q1 ’11
Gartner:
1) HP con 4.214.271 PC per il 26,2% (-3,5% sui 4.366.543 del Q1/’10, era prima nel Q4)
2) Dell con 3.587.715 PC per il 22,3% (-12,1% sui 4.080.473 del Q1/’10, era seconda nel Q4)
3) Acer con 1.828.477 PC per l’11,3% (-24,9% sui 2.435.084 del Q1/’10, era terza nel Q4)
4) Toshiba con 1.669.700 PC per il 10,4% (+10,9% su 1.506.074 del Q1/’10, era quinta nel Q4)
5) Apple con 1.491.125 Mac per il 9,3% (+18,9% su 1.254.100 del Q1/’10, era quarta nel Q4)
altri con 3.321.076 PC per il 20,6% (-5,5% sui 3.514.063 del Q1/’10)
IDC:
1) HP con 4.345.000 PC per il 27% (-2,4% sui 4.453.000 del Q1/’10, era prima nel Q4)
2) Dell con 3.724.000 PC per il 23,1% (-11,8% sui 4.220.000 del Q1/’10, era seconda nel Q4)
3) Toshiba con 1.663.000 PC per il 10,3% (+10,4% sui 1.506.000 del Q1/’10, era terza nel Q4)
4) Apple con 1.375.000 Mac per l’8,5% (+9,6% su 1.254.000 del Q1/’10, era quinta nel Q4)
5) Acer con 1.331.000 PC per l’8,3% (-42,1% sui 2.298.000 del Q1/’10, era quarta nel Q4)
altri con 3.681.000 PC per il 22,8% (-14,6% sui 4.309.000 del Q1/’10)
MONDO Q1 ’11
Gartner:
1) HP con 14.797.299 PC per il 17,6% (-3,4% sui 15.312.468 del Q1/’10, era prima nel Q4)
2) Acer con 10.893.793 PC per il 12,9% (-12,2% sui 12.412.859 del Q1/’10, era seconda nel Q4)
3) Dell con 9.984.370 PC per l’11,9% (-2,2% sui 10.210.766 del Q1/’10, era terza nel Q4)
4) Lenovo con 8.137.904 PC per il 9,7% (+16,6% sui 6.976.683 del Q1/’10, era quarta nel Q4)
5) Toshiba con 4.821.600 PC per il 5,7% (+5,3% sui 4.580.746 del Q1/’10, era quinta nel Q4)
altri con 35.615.953 PC per il 42,3% (-0,2% sui 35.686.995 del Q1/’10)
IDC:
1) HP con 15.191.000 PC per il 18,9% (-2,8% sui 15.624.000 del Q1/’10, era prima nel Q4)
2) Dell con 10.284.000 PC per il 12,8% (-1,8% sui 10.469.000 del Q1/’10, era seconda nel Q4)
3) Acer con 9.039.000 PC per l’11,2% (-15,8% sui 10.733.000 del Q1/’10, era terza nel Q4)
4) Lenovo con 8.172.000 PC per il 10,1% (+16,3% sui 7.028.000 del Q1/’10, era quarta nel Q4)
5) Toshiba con 4.809.000 PC per il 6% (+3,8% sui 4.634.000 del Q1/’10, era quinta nel Q4)
altri con 33.062.000 PC per il 41% (-4,8% sui 34.712.000 del Q1/’10)
Le vendite complessive sono state di 84,3 milioni per Gartner o poco più di 80 milioni e mezzo per IDC, rispetto al Q1 del 2010 si registra un declino che va dall’1,1 (Gartner) al 3,2% (IDC), mentre gli istituti si attendevano una crescita del, rispettivamente, 3 e 1,5%.
