Da oggi Apple ed Intel hanno più garanzie sui minerali usati
01/04/2011 21:30 CET
Meno denaro alle guerre locali con i soldi degli scavi per le aziende d’elettronica. Un po’ di responsabilità sociale non fa male.
Con il primo aprile qualcosa dovrebbe essere finalmente cambiato per la situazione delle miniere nell’Africa centrale.
I minerali estratti sono quelli usati anche dai produttori di materiali elettronici, che spesso sono stati accusati di non essere in grado di distinguere tra un mercato legale ed uno illegale, che va ad alimentare le guerre locali.
Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg una specie di embargo di fatto sostenuto da Apple ed Intel.
Lo stesso Steve Jobs si era dimostrato sensibile all’argomento, ma aveva anche spiegato, lo scorso giugno, che era difficile capire da dove provengono tutti gli approvvigionamenti necessari. Ne era nata anche un’ironica campagna (non gradita da Apple) che mostrava un ipotetico iPhone fatto con materiali provenienti da paesi non in guerra.
Sembra che dopo l’applicazione del programma Conflict-Free Smelter chi esporti materiali pregiati di scavo sia andato in Asia a rifornirsi, piuttosto che in Africa. Controllano la situazione enti come Global e-Sustainability Initiative ed Electronic Industry Citizenship Coalition, ma anche direttamente le aziende come Apple.
Speriamo che il problema non sia solo stato spostato e non ancora risolto.