Ore 2, via agli ordini. Se funziona Apple Store…
25/03/2011 02:00 CET
Apple ha aperto prima dell’orario il suo Apple Store online per gli ordini. Ma qualche difficoltà tecnica manda tutto per aria. Aggiornato.
Come potete vedere dall’orario sono le 2 ed è almeno da mezz’ora abbondante che in Italia ed in altri paesi (compresa la Gran Bretagna, Irlanda ed il Portogallo, che vivono nel fuso orario con 1 ora in meno da noi) si può comperare l’iPad 2.
Fidarsi è bene ma noi ci abbiamo dato un’occhiata prima dell’orario indicato ufficialmente e tutto era pronto (compresa l’incisione sul retro). Dal pomeriggio di ieri erano comparsi anche i marchi dei carrier per le versioni Wi-Fi + 3G, ma solo di 3 e Vodafone. Tali sono rimasti anche a quest’ora, di TIM non si hanno notizie (se non qui), eppure avrebbe dovuto essere della partita.
Il tempo indicato per l’attesa dell’iPad 2 è di 2/3 settimane.
Tuttavia gli ordini hanno avuto qualche problema ad andare a buon fine, in vari casi si è notato un errore come quello riportato qui sotto. Probabilmente i server sono stati veramente presi d’assalto, nonostante l’ora. La lentezza delle operazioni è stata grande e poi si doveva ricominciare tutto da capo.
Aggiornamento del 25/03/2011: anche dopo le ore 2 i server di Apple continuano a non consentire il completamento dell’ordine. Questo è stato fatto da un utente diverso, da un Mac e non iPad, in luogo diverso e per merce diversa, certo anche l’errore finale era diverso ma non è stato di grande soddisfazione. Le segnalazioni si moltiplicano, chissà se succede solo in Italia oppure anche nel resto d’Europa?
Aggiornamento del 25/03/2011: dopo le ore 3 qualche ordine è andato a buon fine (dei clienti irriducibili), per altri è arrivata la segnalazione di “assenza fondi” nella carta di credito ed un’altra variante è stato l’accredito multiplo. Non una bella figura. Grazie ai tanti che ci hanno scritto nel cuore della notte, per segnalarci tutti i problemi di un Apple Store che ha faticato ed ha tenuto svegli i clienti più appassionati.
Aggiornamento del 25/03/2011: i problemi ci sono stati anche in Gran Bretagna.