Eric Schmidt non sarà più il CEO di Google
20/01/2011 22:30 CET
Larry Page dal 4 aprile assumerà il ruolo di Schmidt, che non se ne va ma farà il presidente esecutivo per una sorta di rappresentanza ad alto livello. Aggiornato.
Seconda notizia shock per la Silicon Valley in meno di una settimana, dopo l’allontanamento da Apple di Steve Jobs per motivi di salute è ora del cambio di ruolo di Eric Schmidt.
L’uomo che ha portato i fasti a Google, dando quell’impronta aziendale che necessitavano i co-fondatori Sergey Brin e Larry Page (rispettivamente sopra e sotto Schmidt, nella copertina di Time pubblicata a lato), mollerà al compimento del suo decennio di comando nell’azienda di Mountain View.
Google, presentando i risultati del quarto trimestre dell’anno fiscale 2010 (8,44 miliardi di dollari di fatturato, +26% sullo stesso periodo del 2009), ringrazia Eric Schmidt per la sua opera ma annuncia che il nuovo CEO, dal 4 aprile, sarà Larry Page. Sergey Brin si dedicherà ai progetti strategici.
Google ha voluto “semplificare la struttura manageriale per velocizzare le decisioni da prendere”.
Eric Schmidt diventerà presidente esecutivo con il compito di curare le relazioni all’esterno dell’azienda. L’ex consigliere di Apple, ex amico di Steve Jobs e rappresentante principale del conflitto d’interessi in molti settori coincidenti per Apple e Google, ha 55 anni, di pochi mesi più giovane di Jobs.
Aggiornamento del 21/01/2011: Eric Schmidt si libererà di un certo quantitativo dei 9,2 milioni di azioni Google (Class A e Class B), ovvero il 2,9% di tutte quelle in circolazione, con un potere di voto del 9,6%. Il prossimo presidente esecutivo venderà circa 534.000 azioni (Class A) continuando a detenere il 2,7% delle azioni Google ed il 9,1% del potere di voto. La vendita potrebbe permettergli di mettere sul conto in banca circa 334 milioni di dollari.