10.500 licenziamenti alla Intel
06/09/2006 07:00 CET
Lasciare a casa il 10% della forza lavoro (specialmente nei settori marketing e information technology) del primo produttore al mondo di microprocessori, significa sostanzialmente 2 miliardi di dollari risparmiati nel 2007 e 3 miliardi di dollari nel 2008.
Il "fiato sul collo" di AMD si fa sentire, il secondo produttore al mondo di chip ha recentemente archiviato un ottimo contratto di partnership con il primo produttore al mondo di PC, Dell. Molti prodotti texani passeranno dal chip Intel a quello AMD. Nel settore server AMD è già passata da una quota del 16% al 22% (o 26% a seconda delle fonti) e promette di raggiungere il 40% entro il 2010.
Intel aveva già tagliato nei mesi scorsi, per esempio il business dei processori Xscale, vendendolo a Marvell per 600 milioni di dollari.
Dal 1985 si tratta del maggior taglio di personale per Intel: 7.500 entro l'anno in corso, così suddivisi: 5.000 erano già stati annunciati, ora se ne aggiungono altri 2.500. Ulteriori 3.000 nel 2007 e 2008.
"E' stato difficile ma necessario per trasformare Intel in un'azienda più agile ed efficiente, non solo questo e il prossimo anno, ma per il futuro" è stato il commento di Paul Otellini, CEO di Intel.
Otellini aveva assunto 20.000 nuovi impiegati in Intel a partire dal 2003, quando ne aveva 79.700.
Sono previste anche riduzioni alle spese di marketing (ormai l'unico dirigente del settore è Sean Maloney) e miglioramenti nelle fabbriche per un risparmio di 1 miliardo di dollari.
La borsa ha reagito freddamente su Intel, che perde l'1,33% fissando il prezzo a 19,99 dollari. Premiato il concorrente AMD con un clamoroso +6,33% e valore a 26,22 dollari.