Chi ha bisogno dei discografici? Non i NIN

10/10/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il gruppo di rock alternativo dei Nine Inch Nails, dopo 18 anni di contratto con i discografici, ora è libero di commercializzare la propria musica con gli strumenti che meglio crede. Aggiornato.

Il gruppo di rock alternativo dei Nine Inch Nails, dopo 18 anni di contratto con i discografici, ora è libero di commercializzare la propria musica con gli strumenti che meglio crede. Aggiornato.
 
Il creatore dei NIN – Nine Inch Nails, Trent Reznor, annuncia "con gioia" il distacco dalla sua band da un contratto con l'industria discografica.

Ora il gruppo rock deciderà da solo come e dove vendere la propria musica.

Da tempo i NIN erano insoddisfatti dei prezzi imposti dalle major della musica (in particolare Universal Music Group, che distribuisce i loro dischi), in occasione della pubblicazione di "Year Zero" Reznor definì "assurda" la politica di vendita di Universal.

"Rubatela" è quando si spinse a dichiarare ai fan il leader dei NIN riguardo alla sua musica.

Con tutti i canali disponibili su Internet per vendere musica, uno di questi è iTunes Store che non richiede obbligatoriamente l'appartenenza ad un'etichetta, i NIN non avranno difficoltà a distribuire le loro prossime canzoni.

E' solo l'inizio della fine di troppi avidi discografici che, finora, hanno reagito male all'avvento della distribuzione online di musica.

Aggiornamento dell'11/10/2007: la fuga dalle major prosegue, dopo Paul McCartney che firma per Starbucks ed i Radiohead che abbandonano EMI ora Madonna è in procinto di lasciare Warner per Live Nation (ex divisione di Clear Channel, organizzatrice del Live 8) con un contratto da 120 milioni di dollari per dischi e concerti futuri. 



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