E arriva la bolletta (AT&T) dell’iPhone

30/07/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Ecco le prime fatture telefoniche relative all'iPhone. Troppi inutili dettagli e tanta carta sprecata ma, soprattutto, attivazione di funzioni AT&T mai richieste, che potrebbero far lievitare i costi. Furbacchioni.

Ecco le prime fatture telefoniche relative all'iPhone. Troppi inutili
dettagli e tanta carta sprecata ma, soprattutto, attivazione di
funzioni AT&T mai richieste, che potrebbero far lievitare i costi.
Furbacchioni.
 
Apple aveva concesso a quattro delle più prestigiose testate USA di provare l'iPhone qualche giorno prima del rilascio ufficiale del 29 giugno scorso.
 
Ottima pratica per fornire la migliore e più completa informazione ai lettori e consumatori, ovviamente un sistema mai applicato da Apple all'estero.

02390b_attbillEbbene questi quattro giornalisti (Steven Levy di Newsweek, David Pogue del New York Times, Ed Baig dello USA Today e Walt Mossberg del Wall Street Journal) hanno dovuto attivare un piano tariffario AT&T, ma si sono trovati in fattura tutt'altro e spese extra decisamente spiacevoli.
 
Che figuraccia! Almeno con la stampa più prestigiosa AT&T poteva evitare le solite furbate che i carrier di telefonia hanno imparato ad inventarsi sul portafogli dei clienti più distratti. Italia compresa.
 
A raccontarci della sventura, per primo, il blog dell'effervescente David Pogue.
 
Pare che Pogue avesse attivato un piano da 60 dollari mensili (450 minuti ed Internet senza limiti), peccato che poi sulla bolletta telefonica di AT&T abbia letto che aveva comperato 40 dollari di voce e 20 dollari di Internet.
 
Non solo, AT&T avrebbe fatturato un totale di 150 dollari perché sarebbero stati richiesti servizi extra (MEdia Max, Expd M2M, Voice Privacy ed AT&T Direct Bill) che Pogue non si è mai sognato di volere. Solo dopo 20 minuti di studio attento della fattura il giornalista crede che per raggiungere quella cifra AT&T abbia calcolato 36 dollari di attivazione, tariffa di 26 dollari per le telefonate e 13 dollari per i dati nel mese di giugno, 15 dollari di tasse e 60 dollari della tariffa anticipata per luglio.
 
Una bolletta, in gran parte incomprensibile e ricca di inutili dettagli sui ogni KB scaricato o inviato dallo smartphone. Pogue non esita a definirla "pitonesca", ispirandosi al serpente privo di veleno ma che si avvinghia e stritola la sua preda prima se ne accorga.
 
Paese che vai ma scherzi ricorrenti, le compagnie telefoniche evidentemente si sentono in diritto di far pagare servizi mai desiderati dal cliente e confondergli le idee il più possibile.
 
Il comportamento ottuso e la filosofia vessatoria di AT&T è lontana anni luce dalla semplicità ed eleganza che invece caratterizza Apple, non che gli altri operatori USA siano rose e fiori. Quanto saranno disposti a Cupertino a continuare a scusarsi (come fatto in occasione delle difficili attivazioni dell'iPhone) al posto di AT&T?


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