Steve Jobs su Internazionale

24/07/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il settimanale italiano che ha l'ambizione di tradurre nella nostra lingua "il meglio di tutto il mondo" mette in copertina Steve Jobs. All'interno articoli di Wired, The Economist, New York Magazine e le tabelle (vecchie) di Greenpeace.

Il settimanale italiano che ha l'ambizione di tradurre nella nostra lingua "il meglio di tutto il mondo" mette in copertina Steve Jobs. All'interno articoli di Wired, The Economist, New York Magazine e le tabelle (vecchie) di Greenpeace.
 
Il CEO di Apple guadagna un'altra copertina, Steve Jobs è ben illustrato (non si sa da chi) sul settimanale Internazionale.

02366b_internazionalejobs.jpgSe decidete di acquistare il numero 702 attualmente in edicola non ci troverete articoli originali, questa pubblicazione si dedica alla selezione e traduzione di articoli scritti settimane prima su altri giornali stranieri.
 
Per raccontare di Steve Jobs e di Apple (con un vago accenno a Disney, a causa delle "orecchie di Mickey Mouse" disegnate sulla prima pagina) sono stati scelti tre articoli di The Economist, una tabella di Wired, uno del New York Magazine di un mese fa e la (vecchia) classifica di Greenpeace.
In tutti i box in evidenza sul settimanale i casi più negativi della storia di Apple: lavoratori cinesi della "iPod City", caso stock option retro-datate e Apple poco ecologica secondo Greenpeace.
 
Tutte situazioni raccontate solo nella loro parte vecchia, ovvero prima di dire che: sono state corrette notevolmente le condizioni di lavoro nei campus di Foxconn in Cina, Nasdaq e SEC hanno archiviato il caso delle stock option irregolari dopo le indagini e i correttivi finanziari di Apple, l'associazione ambientalista si è dichiarata molto soddisfatta delle promesse ecologiche di Steve Jobs ed ha smesso di mettere sotto accusa diretta Apple. Tutto questo lo avete invece potuto leggere su setteB.IT, al pari dei rispettivi antefatti.
 
Poi il sottotitolo presente in copertina: "dopo aver rivoluzionato il mondo dei computer e della musica, ci prova con i telefoni. Ma questa volta rischia tutto. Passato, presente e futuro di Steve Jobs". Ammesso che l'iPhone si riveli un fallimento, ogni indizio va nella direzione opposta, perché mai il resto delle attività di Apple dovrebbero "rischiare"?
 
Lasciateci infine commentare due cose lette:
 
1) indossare (Jobs) il solito "maglioncino nero a collo alto" nel sud della California in maggio è operazione auto-flagellante anche per Jean Todt, il direttore tecnico della Ferrari di Formula 1, che ama vestire cachemire, a bordo pista, pure a fine luglio… ma lui lo ha appena fatto in Germania
 
2) la NeXT, per quanto navigasse in cattive acque, non è mai fallita e se lo fosse Apple non avrebbe potuto comperarla tra il 1996 e il 1997, pagandola 427 milioni di dollari.


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