Apple in ritardo: Leopard rimandato ad ottobre

13/04/2007 08:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Brutta notizia che non mancherà di essere commentata negativamente da tutti. Apple cerca di tenere i toni bassi tenendo il più nascosto possibile la notizia, ma è grave lo stesso. Viene prima l'iPhone nelle priorità.

Brutta notizia che non mancherà di essere commentata negativamente da
tutti. Apple cerca di tenere i toni bassi tenendo il più nascosto
possibile la notizia, ma è grave lo stesso. Viene prima l'iPhone nelle
priorità.
 
Mac OS X 10.5 Leopard non sarà venduto prima di ottobre. Tutta colpa dell'iPhone.

Il capro espiatorio è stato scelto, Apple ha ridicolizzato i vari anni di ritardo dell'ultimo sistema operativo di Microsoft e poi anche a Cupertino sono costretti a ritardare di 4 mesi il rilascio di Mac OS X 10.5.

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In molti erano certi che l'11 giugno, in occasione dell'inaugurazione del WWDC di San Francisco, Apple avrebbe avviato le vendite del sistema operativo Leopard. Invece no.

Tutto rimandato al mese di ottobre (magra consolazione conoscere almeno date precise: iPhone a fine giugno e Leopard ad ottobre) rispetto al periodo primaverile, inizialmente indicato. Ora si capisce perché all'ultimo Macworld Expo di gennaio Steve Jobs non spese nemmeno una parola per Leopard.

Apple, ieri sera, ha scritto che, a causa del rilascio dell'iPhone atteso in USA per il mese di giugno, il sistema operativo è stato parzialmente accantonato per far spazio agli ultimi test e affinamenti del primo telefono cellulare.

Gli ingegneri di Apple hanno dovuto abbandonare i loro settori di sviluppo nel Mac OS X per occuparsi dell'iPhone, che anch'esso usa una versione ridotta del sistema operativo che equipaggia i Mac.

Questo "vorrei ma non posso" non può che essere giudicato male. Apple resta ancora una piccola azienda ma con tanto contante "in cascina", che sia ora di utilizzarlo per far crescere la forza lavoro ad un livello che sostenga i crescenti progetti, oppure no? Apple non è più Apple Computer, oltre al computer c'è altro: c'è il multimedia, c'è la telefonia, c'è il retail, c'è la musica/film online… si può pretendere di voler gestire tutto senza crescere?

Dovremo sempre sentire da Cupertino "non è una priorità" ogni volta che vediamo un progetto un po' abbandonato o non pienamente sviluppato? Se gli stessi uomini di Apple devono continuare ad accettare compromessi, si rischia di non portare a termine prodotti attesi e addirittura annunciati.

"Alcune risorse di sviluppo di Leopard sono state spostate su iPhone, per completare nei tempi previsti il telefono che sarà in vendita, come previsto, a fine giugno" dice Apple in uno stridere di "unghie sullo specchio". Anche Mac OS X era stato annunciato per "primavera", e il progetto è atteso da tutto il mondo e non solo dagli Stati Uniti (l'iPhone arriverà all'estero in fasi successive).

Apple riconosce che "tutto ciò non capita senza che si paghi un prezzo". Vedremo all'apertura della borsa di oggi quanto costerà, magari sarà un bene per gli operatori finanziari statunitensi sapere che avranno il loro iPhone nei tempi previsti. Nell'after hours notturno il valore era sceso verticalmente sotto i 90 dollari.

Agli sviluppatori del WWDC, l'11 giugno, sarà consegnata solo una nuova versione beta del sistema operativo.

"L'attesa sarà ricompensata" è la speranza di Apple. Certo, tutti i clienti che lo volevano comperare a giugno lo compreranno in ottobre, non c'è dubbio, ma il danno d'immagine è grande e la credibilità saltata.



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