Portalone Italia.it, dilettanti allo sbaraglio

23/02/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001In occasione della BIT 2007 è nato l'immaturo sito che dovrebbe riportare ai vertici del turismo internazionale il nostro paese. Non ci siamo. Aggiornato.
E' molto lento, non è compatibile con tutti, carente di dati, illegale in alcune parti, settario e, per fortuna, ben poco promozionato. E' il portale Italia.it.

01628c_italiapuntoitIeri si inaugurava alla Fiera di Milano (polo Rho-Pero) la BIT 2007, la Borsa Internazionale del Turismo, quale migliore occasione per il lancio del sito che, secondo le intenzioni del ministro Rutelli, dovrebbe promozionare il nostro paese all'estero?

Il logo, creato dall'agenzia Landor, è una elaborazione della parola Italia con i colori nazionali presenti nel ".it", che caratterizza il dominio nazionale dei siti Internet. Leggere in quella "t" verde la forma della nostra penisola, è decisamente una forzatura.

Il portale "Italia – il paese di qualità" si presenta subito con uno splash screen in Flash, in video e in audio, con un vocalizzo operistico modello Figaro. Poi un altro filmato Flash con alcune immagini stereotipate ma comunque sgranate e un annuncio nelle varie lingue… la ricerca della parola "skip" è spasmodica. Prima dei contenuti del sito perché non goderci ancora un'altra pesante animazione della mappa d'Italia corredata da una imperfetta impaginazione di alcune componenti? Dopo aver scelto se essere informati in italiano, inglese, tedesco o cinese (francese e spagnolo, no? ndr), finalmente i contenuti.

Ovviamente anche sulla home page ben due animazioni Flash.

Tra le tante funzioni attive abbiamo provato "viaggiare in aereo" dove si elencano le compagnie aeree operanti sul territorio nazionale (con una discreta precisione, ma necessiterà di costanti aggiornamenti, ndr): un unico pannello permette di scegliere l'aeroporto di partenza e quello d'arrivo, ne uscirà come risposta una lista dei voli disponibili, per ogni compagnia interessata. Purtroppo molti prezzi mostrati (se mostrati) non sono conformi al recente "decreto Bersani", che impone di indicare i costi totali tutto compreso, invece del solito specchietto per le allodole privo di tasse e di tutti i molti supplementi.

La sezione "dove dormire" elenca i vari hotel/agriturismo/ostelli ma, all'alba del 2007, manca l'indicazione degli alberghi che offrono alla clientela la connettività a Internet (Wi-Fi o via cavo), ormai uno dei fattori determinanti di scelta.

Come direbbero i pubblicitari di Windows Vista: "wow, c'è anche la toolbar da scaricare". Funzionerà su Mac? Macchè, è ovviamente disponibile solo per vari Windows e pure per Linux, ma solo se si usa Firefox. Complimenti!

Cerchiamo un comunicato stampa nella sezione "press area" ma troviamo solo il deserto a cura del portavoce del ministro per l'Innovazione e le Tecnologie; lo cerchiamo sul sito del ministero dei Beni e Attività Culturali, competente per il Turismo, ma non si fa alcun accenno al portalone. Due righe di commento da Landor? Dimenticatevelo.

C'è però il (neo-ex) ministro Rutelli che si fa intervistare… naturalmente in formato Flash, parole di circostanza che non ci forniscono ulteriori dettagli. Il video si può vedere embedded sul sito, se avete una buona connessione e un potente computer, tuttavia si può anche scaricare… in Flash, un formato che non ha alcuna utilità fuori dal browser/offline, che ce ne facciamo del file "rutelli-it.flv"? Sono poco diffusi i player di questo formato, non si poteva offrire la versione QuickTime o Real o Win Media del filmato, avendo fatto la scelta del download?

01628b_italiapuntoit
Disastrosa poi la codifica delle lettere accentate per una lingua come l'italiano, che ne contempla parecchie. La sezione "chi siamo" mostra il peggio con l'incomprensibile testo "L\x{2019}iniziativa del portale nazionale del turismo Italia.it nasce nell\x{2019}ambito del più ampio programma \x{201C}Scegli Italia\x{201D} lanciato dal Comitato dei Ministri per la Società dell\x{2019}Informazione e previsto dall\x{2019}art. 12 della legge 80/2005 con l\x{2019}obiettivo di promuovere e valorizzare anche sulla rete internet l\x{2019}offerta turistica italiana sotto i diversi profili culturali, ambientali, enogastronomici e del made in Italy. Italia.it è una realizzazione della Presidenza del Consiglio – Dipartimento per l\x{2019}Innovazione e le Tecnologie supportato a tal fine dalla società Innovazione Italia del Gruppo Sviluppo Italia".

Con una competenza straordinaria, il (neo-ex) primo ministro Romano Prodi avrebbe definito Italia.it "estremamente bello".

Nessuno dice che realizzare un portale su un'intera nazione sia un gioco da ragazzi, ma qui c'è ancora molta strada da fare per poterlo mostrare con orgoglio all'estero, ma non solo.

E' innominato sul sito, ma il responsabile del progetto e presidente dell'ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo (che un logo e uno slogan per l'Italia li aveva già scelti da tempo "Italia – Opera Unica") è Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia ed insignito dell'incarico, mesi fa, personalmente da Rutelli.

Aggiornamento del 07/03/2007: durante il "question time" del Parlamento, ad una interrogazione dei deputati Campa e Palmieri (Forza Italia) il ministro per i rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ha fornito alcune motivazioni alle critiche, ben note, espresse. Il logo è frutto di una regolare gara tra agenzie specializzate, il sito è stato sviluppato ottemperando alle leggi vigenti e in conformità al W3C, tuttavia sarebbe in atto un processo di ottimizzazione in sinergia con le regioni (purtroppo solo sei regioni hanno finora ottemperato). La replica degli interroganti fa notare che il logo scelto sarebbe del tutto simile a quello del partito spagnolo Izquierda Unida (nome confermato dall'ufficio stampa del gruppo parlamentare). Francamente, dopo aver visitato il sito del partito, non risulta alcuna similitudine.

Aggiornamento del 18/10/2007: il fallimento è totale da tempo, ora il ministro Rutelli lo riconosce sulle pagine del Corriere della Sera e dice che il progetto da ben 45 milioni di euro lo ha ereditato. "Facciamo qualcosa, altrimenti è meglio lasciar perdere" dice il responsbile dei Beni Culturali. Noi lo dicevamo daprima.

Aggiornamento del 21/01/2008: il sito è stato abortito senza nemmeno fargli compiere il primo anno di vita. 7 milioni di euro gettati dalla finestra. Sono curiosamente scomparse anche le copie cache dai principali motori di ricerca.



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