L’iPhone visto da (quasi) vicino

10/01/2007 23:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Per tutto il Macworld Expo sono stati messi in visione solo due iPhone. In una teca di Plexiglas girevole. Nessuno tranne Jobs lo ha potuto utilizzare o toccarlo con mano. Aggiornato.
I tre iPhone che Steve Jobs aveva a disposizione per la sua presentazione di ieri qui a San Francisco erano probabilmente gli unici realmente funzionanti.

Qualche altro esemplare funzionante è stato concesso a solo una parte della stampa presente al Macworld Expo (viva la democrazia, ndr), costoro avrebbero scoperto che il chip principale sarebbe fornito da Intel e che lo schermo sensibile sarebbe costruito dalla tedesca Balda.

In tutto il Macworld Expo le migliaia di visitatori hanno potuto osservare solamente due iPhone in campane di Plexiglas, ruotano come ruota sempre la stessa sequenza con gli esempi di cosa riesce a fare questo dispositivo.

Facile immaginare che si tratti di un filmato e non una simulazione continua.

Gli statunitensi (mentre continuano a chiedersi, senza capirlo, perché sia stato scelto un operatore GSM come Cingular, piuttosto che i più popolari Sprint o Verizon che usano sistemi non diffusi nel resto del mondo) dovranno attendere fino a giugno.

Per noi europei (che ci chiediamo perché non scegliere fin da subito una tecnologia di terza generazione), quelli della seconda fascia, ci sono speranze di poterlo ricevere in regalo per Natale.

I grandi consumatori di telefonini come gli italiani, ne faranno incetta?

Aggiornamento dell'11/01/2007: Intel ha negato di essere il fornitore di alcun chip per l'iPhone. La voce si era diffusa mercoledì a seguito di una cena della stampa europea con Apple Europe e i manager tedeschi presenti avevano lasciato intendere questa notizia. E' risaputo che si alza un po' il gomito in queste occasioni, dove la birra scorre a fiumi e dove i tedeschi danno sempre prova di gradirla molto.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac