In Italia, entro il 2011, tutti con la banda larga!

26/12/2006 16:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La promessa è del ministro Gentiloni. Il "digital divide" nel nostro paese durerà ancora poco più di quattro anni, secondo le intenzioni del Governo, di ammodernare l'Italia.

La promessa è del ministro Gentiloni. Il "digital divide" nel nostro paese durerà ancora poco più di quattro anni, secondo le intenzioni del Governo, di ammodernare l'Italia.
 
Nasce il "Comitato per la banda larga" per decreto del presidente del consiglio dei ministri.

I ministri Gentiloni (comunicazioni), Lanzillotta (autonomie locali) e Nicolais (innovazione) dovranno perseguire l'obiettivo di "garantire entro la legislatura l'accesso a tutti e ovunque alla banda larga".

Sono ancora tanti, troppi, gli italiani che non abitano nel bel mezzo di una pianura, vicino ad una grande città o comunque alle centraline telefoniche sul territorio. Per molto tempo costoro hanno chiesto, invano, alle varie telecom di essere raggiunte dall'ADSL, invece di dover spendere molti soldi in telefonate e con bande insufficienti.

Il comitato dovrà indicare le priorità ma coordinando, armonizzando e monitorando le iniziative già prese finora. Il ministro delle comunicazioni nominerà un gruppo tecnico presieduto da un "esperto".

L'azione governativa che, entro il 2011, porterà a modernizzare le reti Internet italiane dovrà analizzare i punti del seguente decalogo indicato dal Governo (seppur in modo decisamente ridondante, ndr):

1) diffusione della banda larga in Italia e posizionamento in Europa (a settembre 2006 8 milioni di connazionali usano la banda larga, il 27% delle famiglie, il 40% delle aziende e il 75% delle amministrazioni pubbliche).

2) vincoli strutturali allo sviluppo della banda larga (a settembre l'88% dei cittadini p raggiunto dalla banda larga; è necessario una maggiore concorrenza e il passaggio dalle tariffe a consumo a quelle flat)

3) iniziative pubbliche sulle infrastrutture (recentemente la società Infratel sta svolgendo cablature e distribuzione di segnali wireless nel meridione, per tutte le altre aree sono programmati investimenti di 700 milioni di euro dalle regioni ed enti locali)

4) banda larga come motore di sviluppo (competitività delle imprese e del sistema paese e fruizione dei servizi in rete in modo uniforme sul territorio da parte dei cittadini)

5) rete informativa per il XXI secolo, ovvero da banda larga a "ultralarga" (4C: Communication, Computer, Consumer Electronic e Content; evoluzione fino a 100 Mbps con integrazione tra PC, cellulare, TV, Internet e altre apparecchiature digitali)

6) iniziative territoriali per garantire la disponibilità della banda larga (realizzazione di Piani Territoriali con l'esatta mappatura della disponibilità di banda sul territorio, per coordinare e dare omogeneità all'insieme degli interventi, evitando duplicazioni)

7) nuove tecnologie di rete e la concorrenza (l'epoca del doppino in rame si avvia alla conclusione ed occorrono nuovi e ingenti investimenti nelle reti di nuova generazione come VDSL a 50/100 Mbps e wireless, in primo luogo il WiMAX, le cui licenze saranno assegnate nei prossimi mesi)

8) condizioni per lo sviluppo dei servizi e dei contenuti digitali (politiche di supporto al settore dei contenuti multimediali e dei servizi interattivi, dall'e-government ai servizi educativi, dall'infomobilità alla telemedicina)

9) alfabetizzazione gli utenti (individuazione di politiche efficaci ed integrate che puntino a recuperare quelle fasce di popolazione oggi escluse, con nuove tecnologie, un approccio multicanale e strategie di marketing adeguate)

10) attuazione dei piani di intervento e la diffusione (monitoraggio dell'attuazione dei piani territoriali, dello sviluppo della banda larga sul territorio e delle condizioni in cui si sviluppa il mercato, stabilendo benchmark d'efficienza ed efficacia dei singoli territori).



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